I progettisti si trovano di fronte ad una più ampia scelta e alla possibilità di scegliere un prodotto più completo, da qui la definizione “sistema” in quanto fornito, per essere installato facilmente, con degli accessori che sono nati per il profilo stesso e che ne permettono l’utilizzo senza dover ricorrere a soluzioni esterne.
Utilizzando un sistema si riceve un prodotto finito pronto per l’installazione, che permette di ridurre i costi sia in fase di ricerca dei fornitori, che si riduce a uno, sia in fase di analisi di fattibilità della combinazione, sia in fase di assemblaggio dei vari componenti, riducendo anche il rischio di non avere un referente chiaro nel caso in cui sorgano dubbi o necessità progettuali.
Inoltre si stima che in media i tempi di posa in opera di questi materiali siano inferiori di circa il 30% rispetto al classico sistema di lastre in policarbonato unite tra loro tramite profili ad H in alluminio o in policarbonato, riducendo così sensibilmente i tempi di posa e quindi anche i costi degli installatori.
L’evoluzione dei sistemi in policarbonato accompagna anche quella normativa che, dal punto di vista dei requisiti di trasmittanza termica dei materiali da utilizzare in ambito di riqualificazione energetica o di ristrutturazione di 2° livello, si fa sempre più restrittiva.
Per questo motivo sono presenti in svariati spessori fino al 40 mm e con la struttura interna degli alveoli in continuo miglioramento per consentire di raggiungere livelli di isolamento termico sempre più performanti.
Risulta quindi ad oggi possibile realizzare una finestratura con un singolo pannello in policarbonato, che permetta di soddisfare i limiti imposti dalle normative in fatto di trasmittanze termiche, a prescindere della zona climatica in cui ci troviamo, senza la necessità di dover ricorrere all’utilizzo di più di un pannello a composizione della stratigrafia dell’involucro edilizio.
Oltre al risparmio energetico dovuto alla trasmittanza ridotta, consentono anche un risparmio economico in termini di energia elettrica poiché la possibilità di produrre questi sistemi in una diversità di spessori, strutture interne dell’alveolo e colorazioni, permette di ottenere un valore di trasmissione luminosa adeguato a seconda delle necessità di progetto, ottenendo così un controllo sulla quantità e la qualità della luce in ingresso e consentendo di evitare altre fonti di illuminazione artificiale nei momenti in cui l’illuminazione esterna è di livello sufficiente.
Infine la maggior parte di questi sistemi, permettono l’installazione del policarbonato senza la foratura dello stesso, evitando così di introdurre una potenziale problematica a seguito della dilatazione termica del materiale che, se non gestita correttamente, porterebbe ad una sua rottura e a potenziali infiltrazioni d’acqua, soprattutto quando questo viene installato in copertura per la realizzazione di lucernari o coperture trasparenti.
Entrando più nel particolare i sistemi si sono divisi in materiali che hanno una possibilità di aggancio facilitato tra di loro e in materiali che permettono una perfetta installazione su altri materiali normalmente utilizzati in ambito edilizio, data la loro forma.
I primi sono stati sviluppati con il focus sulle estremità laterali del pannello, rendendole idonee a incastrarsi tra di loro senza bisogno di ulteriori ausili tramite un aggancio maschio/femmina, oppure grazie a dei profili che uniscono i bordi dei due pannelli che ricavano il loro spazio all’interno dello spessore stesso della lastra, andando quasi a scomparire, o ancora con profili di unione che fissano saldamente i bordi di due lastre mantenendo lo spessore delle stesse sempre costante per ottenere la certificazione termica, ma di più semplice installazione rispetto ai classici profili utilizzati con le lastre in policarbonato alveolare piane.
I secondi, ovvero i sistemi che si adattano ad altri materiali, sono sistemi in policarbonato alveolare o in policarbonato compatto di spessore ridotto, grecati o ondulati che hanno un’opportuna sagomatura che gli consente di sovrapporsi perfettamente con i profili delle lamiere o dei pannelli coibentati attualmente esistenti sul mercato, realizzando così dei punti luce in copertura senza l’obbligo di dover utilizzare degli accessori che permettano l’accoppiamento del policarbonato con i materiali opachi costituenti la copertura, che andrebbero ad aumentare i tempi ed i costi di posa.
Per quanto riguarda il policarbonato compatto, questo può essere inoltre prodotto in spessori maggiorati, migliorando così ulteriormente le già elevate prestazioni del policarbonato alla resistenza agli urti.
Parte essenziale del sistema sono gli accessori, come ad esempio i profili di giunzione tra le lastre, che possono essere prodotti sempre in policarbonato, oppure in alluminio ma nascosti dietro alle lastre, evitando così di interrompere la continuità superficiale del policarbonato, massimizzandone la sua resa estetica e riducendo la presenza di ponti termici.
Oltre alla giunzione sono disponibili profili superiori, inferiori e laterali in alluminio, semplice o a taglio termico, le opportune guarnizioni e le viti di fissaggio, i profili idonei per formare un angolo con i panelli maschio/femmina senza interruzioni strutturali, le finestrature apribili con attuatori a uno o due punti di spinta, i chiudigreca, i chiudionda e altri.